I LUOGHI SACRI DEL SUONO 2011
IV concerto
Chiesa di San Domenico 
Giovedì 16 giugno 2011 – ore 21.15

Ingresso libero

Esecutori
 
 

TENORES DI BITTI “MIALINU PIRA”
Omar Bandinu, bassu / Marco Serra, contra
Bachisio Pira, oche-mesu oche / Arcangelo Pittudu, oche-mesu oche

Programma

CANTO A TENORE
La magia di una tradizione millenaria

Isterrita, profano
Anghelos Cantate, religioso
Andira, profano
Oche ‘e notte, Serenata
Grobbes de s’Annossata, Lodi della Madonna dell’Annunciazione
Ballu Seriu, ballo moderato
S’iscravamentu, Deposizione di Gesù dalla Croce
Muttos, profano
Babbu Nostru, Padre Nostro
Ballu Lestru, ballo veloce
Grobbes de su Nenneddu, Lodi del Gesù Bambino
Santu, Santo
Ballu Dillu, ballo Dillu

PDF  ILSDS 2011 - Programma di Sala 16 giugno – TENORES DI BITTI

Gazzetta di Modena

In San Domenico il canto arcaico dei Tenores di Bitti

MODENA È il canto a tenore il protagonista dell'appuntamento di stasera, alle 21.15, nella chiesa di San Domenico, della rassegna "I luoghi sacri del suono". I Tenores di Bitti, con le loro voci gutturali che rimandano a tempi antichissimi, saranno per la prima volta in città. Ascoltando il "canto a tenore" di Omar Bandinu, Marco Serra, Bachisio Pira e Arcangelo Pittudu si ha l'impressione di una fusione totale con la natura: tipico della Sardegna centrale, è caratterizzato da quattro voci maschili, dalla più grave alla più acuta - bassu, contra, oche e mesu oche - che disposte incerchio intonano canti che hanno caratteristiche musicali differenti a seconda della provenienza geografica. Il particolare impasto vocale risuona arcaico, come se provenisse da un mondo lontano: ciò è dovuto soprattutto all'utilizzo della tecnica del canto gutturale, di cui esistono pochissimi altri esempi conosciuti. Non è difficile capire perché l'Unesco nel 2005 abbia deciso di includerli - unico caso in Italia insieme all'Opera dei Pupi Siciliani - tra i 43 capolavori che costituiscono il patrimonio intangibile dell'umanità. Il canto a tenore dei pastori del centro della Sardegna è uno stile vocale di grande fascino e uno straordinario esempio di polifonia del Mediterraneo per complessità, ricchezza timbrica e forza espressiva. Alcuni vecchi, che in gioventù cantavano, raccontano che le tre voci che compongono il coro, altro non fossero che il muggito del bue, il belato della pecora ed il suono del vento opportunamente armonizzati fra loro dai pastori sardi che in questo modo avrebbero dato origine al canto. Una leggenda che sottolinea il forte legame fra natura e cultura che è alla base del canto a tenore. Il gruppo dei Tenores di Bitti "Mialinu Pira" è intitolato allo scrittore e intellettuale Michelangelo Pira noto a Bitti come "Mialinu" e "Crapinu". Forti di uno stile meno aspro degli altri stili vocali, hanno raggiunto un alto livello di esecuzione e stile. Frequenti le loro partecipazioni a trasmissioni televisive nazionali come "Affari tuoi" di Paolo Bonolis. Negli ultimi anni si sono esibiti con successo in Francia, Germania, Danimarca, Norvegia, Spagna, Belgio e in latri altri Paesi. Il gruppo svolge anche attività didattica preso le scuole e le università con il compito di diffondere e salvaguardare il patrimonio musicale locale. La chiesa di San Domenico è stata scelta per le particolari caratteristiche acustiche e per la possibilità di disporre il pubblico attorno agli esecutori. La chiesa sorge nel luogo dove nel 1243 i frati di San Domenico eressero una prima chiesa, orientata liturgicamente (con facciata ad ovest). Dopo l'arrivo degli Este a Modena e l'inizio dell'edificazione del nuovo Palazzo ducale, la chiesa risultava molto vicina e disarmonica rispetto alla residenza estense, per questo nel 1707/1708 fu decisa la demolizione e l'edificazione di un nuovo tempio, con facciata allineata a quella del palazzo. La chiesa fu aperta al culto nel 1731. “I luoghi sacri del suono” si conclude giovedì 23 giugno, alle 21.15, presso la chiesa di Sant'Agostino (Largo porta Sant'Agostino): l'ultimo appuntamento è con il concerto del coro Luigi Gazzotti. E sostenuta da Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Franco Cosimo Panini Editore. L''ingresso è gratuito. Nicola Calicchio